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Collaboration e Videoconferenza promuovono la ricerca alla Stazione Zoologica Anton Dohrn

Collaboration e Videoconferenza promuovono la ricerca alla Stazione Zoologica Anton Dohrn

Alla Stazione Zoologica Anton Dohrn, i ricercatori possono collaborare ovunque si trovino e partecipare a webinar e videoconferenze senza alcuna formazione grazie a Wildix.

La Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli è ricca di storia, cultura e scienza. A partire dalle sue origini, nel 1872, porta avanti una lunga tradizione legata al pensiero scientifico. Per queste istituzioni, stare al passo e guardare al futuro nel miglior modo possibile è ancora una priorità: la Stazione Zoologica non è infatti un semplice centro di ricerca, ma è anche un incubatore di startup. Di recente, la Stazione Zoologica ha esteso i suoi laboratori in altre regioni italiane: Sicilia, Calabria e Marche. Si è quindi reso necessario disporre di un sistema solido per collegare i diversi siti.

Non sorprende che abbiano abbracciato il sistema Wildix per dare una svolta alle loro attività e stabilire un modo di collaborare nuovo ed efficace.

La storia della SZN

Le fondamenta della Stazione Zoologica furono gettate nel marzo 1872. Anton Dohrn, fondatore e primo direttore, studiò zoologia e medicina in varie università tedesche. A quel tempo, i ricercatori potevano contare su diverse strutture situate in riva al mare: Helgoland, Amburgo, Millport in Scozia e Messina.
Il progetto che prese forma consisteva in una rete di stazioni a copertura globale per la ricerca biologica, un po’ come le stazioni ferroviarie, dove gli scienziati avrebbero potuto fermarsi, raccogliere materiale, realizzare esperimenti e osservazioni, prima di passare alla stazione successiva.
La possibilità di utilizzare organismi marini per studi di sistematica, fisiologia e morfologia, oltre che per il loro eventuale interesse economico, ha portato molti biologi e istituzioni accademiche a cercare di fondare strutture di ricerca sulle coste.
Confrontandosi con molte difficoltà, Dohrn cominciò a fantasticare sulla possibilità per i biologi marini di arrivare al mare e di trovare un tavolo di lavoro già pronto, con un laboratorio, servizi, prodotti chimici, riviste, libri e informazioni su dove e quando certe specie potevano essere trovate, insieme a informazioni utili sulle condizioni del mare, dei fondali e delle coste. Dohrn, dopo aver provato a realizzare il suo progetto a Messina, decise che Napoli sarebbe stato il luogo ideale per la sua stazione.
La scelta di questa città era dovuta alla grande ricchezza biologica del Mar Mediterraneo e anche all’opportunità di sviluppare un istituto di ricerca di grande importanza in una città di grandi dimensioni e orientata al panorama internazionale.
Oggi, la missione della Stazione Zoologica è la ricerca dei processi fondamentali della biologia, legata in particolare agli organismi marini e alla loro biodiversità, in stretto legame con lo studio della loro evoluzione e della dinamica degli ecosistemi marini, attraverso un approccio integrato e interdisciplinare. Lo studio delle applicazioni biotecnologiche conseguenti è parte della missione dell’Ente.

Il Problema: Migliorare la Collaborazione come Parte Fondamentale del Processo di Ricerca

Non sorprende che abbiano abbracciato il sistema Wildix per dare una svolta alle loro attività e stabilire un modo di collaborare nuovo ed efficace.
La storia della SZN
Le fondamenta della Stazione Zoologica furono gettate nel marzo 1872. Anton Dohrn, fondatore e primo direttore, studiò zoologia e medicina in varie università tedesche. A quel tempo, i ricercatori potevano contare su diverse strutture situate in riva al mare: Helgoland, Amburgo, Millport in Scozia e Messina.
Il progetto che prese forma consisteva in una rete di stazioni a copertura globale per la ricerca biologica, un po’ come le stazioni ferroviarie, dove gli scienziati avrebbero potuto fermarsi, raccogliere materiale, realizzare esperimenti e osservazioni, prima di passare alla stazione successiva.
Stazione Zoologica Anton Dohrn – Wildix case study
La possibilità di utilizzare organismi marini per studi di sistematica, fisiologia e morfologia, oltre che per il loro eventuale interesse economico, ha portato molti biologi e istituzioni accademiche a cercare di fondare strutture di ricerca sulle coste.
Confrontandosi con molte difficoltà, Dohrn cominciò a fantasticare sulla possibilità per i biologi marini di arrivare al mare e di trovare un tavolo di lavoro già pronto, con un laboratorio, servizi, prodotti chimici, riviste, libri e informazioni su dove e quando certe specie potevano essere trovate, insieme a informazioni utili sulle condizioni del mare, dei fondali e delle coste. Dohrn, dopo aver provato a realizzare il suo progetto a Messina, decise che Napoli sarebbe stato il luogo ideale per la sua stazione.
La scelta di questa città era dovuta alla grande ricchezza biologica del Mar Mediterraneo e anche all’opportunità di sviluppare un istituto di ricerca di grande importanza in una città di grandi dimensioni e orientata al panorama internazionale.
Oggi, la missione della Stazione Zoologica è la ricerca dei processi fondamentali della biologia, legata in particolare agli organismi marini e alla loro biodiversità, in stretto legame con lo studio della loro evoluzione e della dinamica degli ecosistemi marini, attraverso un approccio integrato e interdisciplinare. Lo studio delle applicazioni biotecnologiche conseguenti è parte della missione dell’Ente.
Il Problema: Migliorare la Collaborazione come Parte Fondamentale del Processo di Ricerca
La Stazione Zoologica – così come il mondo intero – ha capito la necessità di migliorare la comunicazione durante la pandemia. Il Coronavirus non poteva certo impedire ai ricercatori di collaborare e comunicare tra loro. Un miglioramento degli strumenti di collaborazione era davvero necessario.
“Cercavamo un prodotto che offrisse varie possibilità e funzioni: videoconferenze, telefonia, portabilità, chat…” racconta Luigi Migliaccio. “Parlando con altri enti, abbiamo trovato una soluzione che soddisfacesse le nostre esigenze e abbiamo quindi scelto Wildix”. E qui entra in gioco il Partner di Wildix, Floris.

La Soluzione

“Il Partner che ci ha seguito nel passaggio dal vecchio PBX al nuovo è stata l’azienda Floris”, racconta Luigi. “La loro assistenza è stata davvero eccellente, sia da un punto di vista fisico, dato che hanno prelevato i vecchi componenti e installato i nuovi, che pratico, con la configurazione e il supporto agli utenti nell’utilizzo della piattaforma.”
“In Wildix abbiamo trovato una piattaforma che racchiudeva al suo interno vari servizi o strumenti che i nostri utenti richiedevano, facilitando gli utenti stessi nel loro lavoro. I vantaggi di Wildix sono la sua semplicità di utilizzo e la portabilità della piattaforma su qualsiasi dispositivo: se, ad esempio, mi trasferisco in un altro ufficio, posso sempre avere tutto ciò di cui ho bisogno a disposizione. E poi c’è il fatto di avere più strumenti su un’unica piattaforma: Wildix ha reso possibile spostare il proprio ufficio a casa. Gli utenti non hanno subìto un grande cambiamento, perché grazie a Wildix hanno avuto subito a disposizione tutto ciò di cui avevano bisogno. Prima, questi strumenti erano difficili da usare in remoto, ma grazie a Wildix abbiamo trovato una soluzione”.

Esigenze

  • Videoconferenze e webinar
  • Scambio di documenti
  • Semplicità di utilizzo
  • Poter connettere le persone ovunque si trovino
  • Integrazione in un’unica soluzione

Vantaggi Ottenuti

  • Ridurre il tempo sprecato nelle operazioni quotidiane
  • Nessuna interruzione nelle attività dell’istituzione
  • Migliore collaborazione e comunicazione tra colleghi
  • Nessuna formazione necessaria

La soluzione è stata installata grazie al Partner Wildix

Floris srl
Via F. Imparato, 198 CM2
80100 Naples, Italy
+39 (065) 529601
gruppofloris.eu

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